Lo sguardo di mio padre racconta il percorso di crescita di tre giovani amici: Annie, Luca e Fede dando voce alle emozioni profonde e alla trasformazione cruciale da ragazzi in adulti, gettando luce su quanto accade nella sfera privata – e talvolta segreta – della mente e dell’animo di ognuno.
Coniugando magistralmente gli elementi del romanzo di formazione e della storia d’amore con un pizzico di mistero, Daniela Tonoli dà voce a una generazione, quella dei trentenni, e lo fa con delicatezza e spessore restituendone la reale autenticità.
Non vi raccontiamo cosa succede, ma questi ragazzi vi accompagneranno nella loro vita!
So' figo, so' bello, so' fotomodello.
« C’è un angelo biondo che ti si offre su un piatto d’argento e l’unica risposta che sai dare è: non me l’aspettavo?! Ho avuto occasione di parlarci un po’ durante la festa e mi è sembrato molto simpatico, è gentile e disponibile, ha un viso molto bello e un fisico da fissarlo per ore, cosa vuoi di più? »
Che ne sarà di noi!
« Dei due lui era il bravo ragazzo, quello che non mollava mai, quello che inseguiva i sogni, quello che si manteneva con una borsa di studio ed aiutava in casa, quello che si occupava della madre, quello che sapeva cosa faceva, insomma il figlio che
mio padre avrebbe voluto
e che io non ero mai stato »
Il triangolo no!
« Annie non era una ragazza come le altre, lo pensavo ogni giorno di più. Ormai erano parecchi anni che ci conoscevamo e fra noi non c’era stato mai neanche un bacio: non che fosse brutta o antipatica, ma non avevo mai voluto seriamente conquistarla, era troppo per me …»